martedì 16 dicembre 2014

Vegetariani e vegani più esposti al rischio malattie !!??





Vegani e  vegetariani sarebbero più esposti degli onnivori alle malattie e  al rischio di sviluppare alcuni tipi di tumori. 
 
Tutto scaturisce dalla pubblicazione,qualche mese fa, sul portale  "Plos One" di uno studio austriaco sulla salute di vegetariani e onnivori in Austria.
 
Una volta tradotto in italiano, lo studio in questione, è dilagato sui social network , sulla stampa nazionale e sui blog .
 
Secondo i titoli riportati vegetariani e vegan sono più esposti degli altri al rischio   di tumori ed infarti.
 
Ma cosa dice davvero lo studio in questione , quanto è stato  manipolato  per fare notizia?


Lo studio


Il tutto è nato da un piccolo studio realizzato su un campione di 1500 austriaci di cui 330 vegetariani. Ma i 330 vegetariani comprendevano una larga parte di persone che consumano raramente carne e al suo posto mangiano il pesce, latte, uova, formaggio e anche altri alimenti di origine animale. Ma nello studio  parlando del campione ci si riferiva definendolo dei “vegetariani” o anche dei “vegani”. Nel gruppo in questione i vegani puri, cioè chi non consuma nessun alimento di origine animale, erano soltanto lo 0,2% di tutti gli intervistati. 
Ovviamente si comprende benissimo che il numero di vegani era talmente basso da non costituire assolutamente un campione da cui trarre un risultato.
 
Uno studio di un campione così piccolo non può avere una grande rilevanza dalla pubblicazione dei risultati ottenuti. I giornali però  hanno riportato la notizia e ne hanno parlato dandogli molta rilevanza.
 
Si tratta di uno studio che fotografa lo stato di salute del campione in oggetto solo nel momento presente . Quindi lo stato di salute degli intervistati non è stato monitorato nel tempo in modo da seguire l’evolversi della malattia in relazione alla loro dieta. 
Si tratta di uno studio cross-sectional , tra i meno valutati in ambiente scientifico.
 
Ma vediamo comunque i risultati dello studio .


I risultati 


Dalla fotografia dello stato di salute del campione i vegetariani (che qui comprendono anche i pescetariani ) soffrono maggiormente di allergie, cancro e depressione , mentre gli onnivori hanno un maggior tasso d’incontinenza, artrite e ipertensione.
 
Dallo studio non si deduce che la dieta vegetariana causi i tumori, ma semplicemente che una percentuale del campione di intervistati ha dichiarato di essere affetto da tumore.
 
Gli stessi ricercatori hanno ammesso che non può essere escluso che “i vegetariani intervistati per questo studio avessero eliminato la carne in conseguenza dei loro problemi di salute, dato che una dieta vegetariana è spesso raccomandata per alcune malattie”.
 
In conclusione non si può escludere che molti onnivori che si ammalano di malattie anche gravi come il cancro, scelgano di passare alla dieta vegetariana per cercare di migliorare la propria salute e scelgano anche di eliminare carne e latticini dalla propria alimentazione, soprattutto dopo la pubblicazione di numerosi studi che associano  molte malattie  al consumo di proteine e grassi di origine animale.

martedì 18 novembre 2014

Perché diventare vegani

Per capire bene le motivazioni che dovrebbero indurci ad abbracciare la scelta vegan vi propongo estratto della  lettera scritta daMarina Berati, una attivista per i diritti degli animali (qui la sua biografia)

Lettera aperta ai vegetariani

di Marina Berati (marzo 2002)

Questa lettera è indirizzata a chi è vegetariano per motivi etici, ma non ancora vegano. 
Cosa voglio trasmettervi, in queste pagine? 
..... in questa lettera, voglio comunicare con voi, voi vegetariani, che già sentite, come me, orrore e rabbia al solo pensiero che un animale possa essere ucciso, angoscia e furore per gli allevamenti, i pescherecci, i macelli. 
Così possiamo ragionare su basi comuni. E questo è un compito altrettanto importante, perché si tratta, anche in questo caso, di salvare delle vite.

Io sono stata vegetariana per nove anni. 
......
Credevo che non sarei mai diventata vegana. 
......
Quello che voglio è non uccidere. 
E consumando latte e uova non si uccide nessuno. 
E' vero che c'è dello sfruttamento dietro gli allevamenti di galline ovaiole e mucche da latte.
Ma il problema, allora, è cambiare i metodi di allevamento, di trattamento degli animali. 
Non è la produzione in sé di latte e uova, il problema. E' il metodo. Quindi, in linea di principio, mangiare questi alimenti non è sbagliato. Perché, comunque, non uccide. 
.......
Forse anche molti di voi ne sono convinti, e, per essere più in linea coi propri principi, consumano solo uova di galline allevate a terra, o di piccole fattorie, e latte di allevamenti non intensivi.

Purtroppo, purtroppo per gli animali, intendo, questo non basta, perché c'è un problema in più: non è "solo" una questione di sfruttamento. 
Ma di uccisione. 
Perché anche il consumo di latte e uova implica, necessariamente, l'uccisione di animali. 
Non gli stessi individui che producono questi "alimenti" (o almeno, non subito), ma loro simili, i loro figli, che devono morire affinché questa produzione sia possibile. 
E' matematicamente, statisticamente, economicamente impossibile produrre latte e uova senza uccidere un altissimo numero di animali. 
Vi spiegherò ora perché. 
Per cui, alla fine, se avete scelto di essere vegetariani per non uccidere dovete, per lo stesso motivo, diventare vegani. 
Il motivo è identico, quindi è una decisione facile da prendere, perché ci siete già passati una volta. 
.......
Perché produrre uova significa uccidere animali? 
Sentiamolo prima dalle parole di un allevatore di galline ovaiole. 
Vediamo qual è la realtà. I fatti, solo i fatti. 
E vediamo di tradurre questo esempio in una regola generale.

"Dalle nostre incubatrici di galline ovaiole nascono mediamente tanti pulcini maschi quante femmine, queste ultime vivono  per diventare ovaiole, l'altra metà, i maschi , e vengono uccisi...."

Mediamente quindi , al fine di far nascere una gallina ovaiola, un pulcino maschio viene ucciso. 
Nella maggior parte dei casi viene ucciso subito, tritato, soffocato, gasato. 
Questo è il caso più "fortunato" per lui. 
In alcuni altri casi, vive qualche settimana per poi essere macellato come pollo. 
E questo vale ovviamente anche per le galline dei piccoli pollai a conduzione familiare o amatoriale. Anche per quelle galline che non finiranno mai macellate (come invece finiscono macellate quelle ovaiole degli allevamenti intensivi, in gabbia o a terra che siano, a fine carriera). Se in un pollaio ci sono anche solo cinque galline, da qualche parte saranno nate, no? Non ci sono di certo anche cinque galli, lo dice pure il proverbio... Al più, un gallo. E gli altri quattro, che statisticamente devono essere nati per poter aver le cinque galline femmine? Uccisi. Da qualunque posto venissero le galline. Questa è solo logica, e statistica.

Veniamo al latte. 
.......
Perché la sua produzione comporta l'uccisione di animali (a parte le mucche da latte stesse, a fine carriera)?
........

Per far produrre latte alla mucca occorre farle partorire un vitellino. 
Uno ogni anno, o ogni due, in ogni caso, se il vitellino è maschio non potrà vivere come "mucca da latte", perciò vivrà qualche mese e poi verrà macellato. I cuccioli di bufali maschi fanno la stessa fine dei pulcini, ammazzati, o lasciati morire, appena nati. I vitellini invece vengono abitualmente mangiati, perciò vivono qualche mese per mettere su carne.

In conclusione, non è pensabile che possano essere mantenuti  animali improduttivi (i maschi). Anche nei piccoli allevamenti. Significherebbe raddoppiare i costi. 

Mi sembra così dimostrata la necessità di diventare vegani. 
.....
Solo qualche problema pratico in più. 
Maggiore difficoltà nel mangiare fuori casa. Minore scelta di cibi, e quindi qualche dubbio sul "ma cosa posso mangiare???" Perplessità sull'aspetto salutistico no, perché è noto che latte e uova di certo non fanno bene, anzi. Piuttosto, il non voler rinunciare alla mozzarella così buona o all'omelette alle verdure. Però... ci siamo già passati una volta, nella transizione da carnivori a vegetariani. E ce l'abbiamo fatta. Possiamo farcela anche questa volta. Dopotutto, questi sono gli stessi motivi che adducono i carnivori nel non voler diventare vegetariani. E noi, da vegetariani, non li accettiamo, vero?

Attenzione: è vero che facciamo già molto come vegetariani, e non possiamo essere perfetti, che non ridurremo mai a zero il nostro impatto negativo sul mondo e sugli animali, però... queste non possono essere delle ragioni per non fare il più possibile il prima possibile..


e le parole del Prof. Veronesi oncologo di fama mondiale

Una crudeltà per gli animali e per noi stessi - 
di Umberto Veronesi 

Grazie agli articoli precedenti possiamo estrarre un  elenco di valide motivazioni per passare dalla scelta vegetariana a quella vegan :

- scegliere di non consumare latte uova e miele perchè anche qesto tipo di allevamenti ha un forte impatto negativo sull'ambiente;

- latte e derivati se consumati in grandi quantità non sono molto salutari per noi perchè troppo ricchi di proteine e grassi polinsaturi; molti individui sono intolleranti al lattosio e questa condizione alla lunga può provocare patologie croniche e danni all'apparato digerente;

- l'uovo contiene un'alta percentuali di grassi saturi, il suo guscio poroso inoltre può veicolare batteri e virus come ad esempio quelli responsabili della salmonella;

- diete iperproteiche provocano una eccessiva perdita di calcio attraverso le urine quindi indeboliscono le ossa.







mercoledì 30 luglio 2014

Essere vegani







Essere vegani oggi.

Una scelta per seguire i dettami di una moda passeggera oppure fatta con consapevolezza e con il cuore?! In qualunque caso un modo di vivere  più sostenibile e salutare per tutti ?!



Vediamo innanzitutto cosa vuol dire essere vegan o vegani.

Dal punto di vista dell'alimentazione una persona vegan, oltre a non mangiare animali non mangia nemmeno i loro prodotti, quindi niente latte e latticini, uova e miele ,  perché anche per ottenere questi  gli animali soffrono, vengono sfruttati e spesso uccisi.



Ma la scelta vegan va oltre la scelta alimentare : è una scelta etica di rispetto per gli animali a 360 gradi. 
Quindi, essere vegan significa impegnarsi a non sfruttare gli animali, evitando l'utilizzo di prodotti derivanti da essi sia per quanto riguarda il cibo,  l'abbigliamento e tutti gli altri settori della propria vita (arredo casa, igiene personale, pulizia della casa, etc.), anche la scelta del modo di trascorrere il proprio tempo libero può avere ripercussioni sul benessere degli animali e quindi  i vegan scelgono di non visitare  zoo,  acquari, maneggi, non praticano caccia e pesca,  non vanno al circo. 
La morale è di non non trattare gli animali come oggetti e merce.

La scelta vegan è dunque  etica e si estende a ogni settore, una scelta meramente alimentare, non mossa da motivazioni ecologiste e salutiste, possiamo definirla semplicemente come scelta di una dieta 100% vegetale.


Contrariamente a quanto si crede vivere vegan non vuol dire sottoporsi a una vita di privazioni : si passa da una dieta fatta principalmente di prodotti derivanti da animali a una dieta varia sana ed equilibrata, si scoprono cibi nuovi con proprietà sorprendentemente benefiche per l'organismo.

La scelta vegan inoltre è per tutti: non esiste uno stereoitpo per definire i vegan, le persone vegan sono molto diverse tra loro per  convinzioni, gusti, età , ma tutti sono accomunati dalla filosofia di non nuocere.