Per capire bene le motivazioni che dovrebbero indurci ad abbracciare la scelta vegan vi propongo estratto della lettera scritta daMarina Berati, una attivista per i diritti degli animali (qui la sua biografia)
Lettera aperta ai vegetariani
Lettera aperta ai vegetariani
di Marina Berati (marzo 2002)
Questa lettera è indirizzata a chi è vegetariano per motivi
etici, ma non ancora vegano.
Cosa voglio trasmettervi, in queste pagine?
..... in questa lettera, voglio comunicare con voi, voi vegetariani, che già sentite, come me, orrore e rabbia al solo pensiero che un animale possa essere ucciso, angoscia e furore per gli allevamenti, i pescherecci, i macelli.
Così possiamo ragionare su basi comuni. E questo è un compito altrettanto importante, perché si tratta, anche in questo caso, di salvare delle vite.
..... in questa lettera, voglio comunicare con voi, voi vegetariani, che già sentite, come me, orrore e rabbia al solo pensiero che un animale possa essere ucciso, angoscia e furore per gli allevamenti, i pescherecci, i macelli.
Così possiamo ragionare su basi comuni. E questo è un compito altrettanto importante, perché si tratta, anche in questo caso, di salvare delle vite.
Io sono stata vegetariana per nove anni.
......
Credevo che non sarei mai diventata
vegana.
......
Quello che voglio è non uccidere.
E
consumando latte e uova non si uccide nessuno.
E' vero che c'è dello
sfruttamento dietro gli allevamenti di galline ovaiole e mucche da latte.
Ma il
problema, allora, è cambiare i metodi di allevamento, di trattamento degli
animali.
Non è la produzione in sé di latte e uova, il problema. E' il metodo.
Quindi, in linea di principio, mangiare questi alimenti non è sbagliato.
Perché, comunque, non uccide.
.......
Forse anche molti di voi ne sono convinti, e, per essere più in linea coi
propri principi, consumano solo uova di galline allevate a terra, o di piccole
fattorie, e latte di allevamenti non intensivi.
Purtroppo, purtroppo per gli animali, intendo, questo non
basta, perché c'è un problema in più: non è "solo" una questione di
sfruttamento.
Ma di uccisione.
Perché anche il consumo di latte e uova implica, necessariamente, l'uccisione di animali.
Non gli stessi individui che producono questi "alimenti" (o almeno, non subito), ma loro simili, i loro figli, che devono morire affinché questa produzione sia possibile.
Ma di uccisione.
Perché anche il consumo di latte e uova implica, necessariamente, l'uccisione di animali.
Non gli stessi individui che producono questi "alimenti" (o almeno, non subito), ma loro simili, i loro figli, che devono morire affinché questa produzione sia possibile.
E'
matematicamente, statisticamente, economicamente impossibile produrre latte e
uova senza uccidere un altissimo numero di animali.
Vi spiegherò ora perché.
Per cui, alla fine, se avete scelto di essere vegetariani per non uccidere
dovete, per lo stesso motivo, diventare vegani.
Il motivo è identico, quindi è
una decisione facile da prendere, perché ci siete già passati una volta.
.......
.......
Perché produrre uova significa uccidere animali?
Sentiamolo
prima dalle parole di un allevatore di galline ovaiole.
Vediamo qual è la
realtà. I fatti, solo i fatti.
E vediamo di tradurre questo esempio in una
regola generale.
"Dalle nostre incubatrici di galline ovaiole nascono mediamente tanti pulcini maschi quante femmine, queste ultime vivono per diventare ovaiole, l'altra metà, i maschi , e vengono
uccisi...."
Mediamente quindi ,
al fine di far nascere una gallina ovaiola, un pulcino maschio viene ucciso.
Nella maggior parte dei casi viene ucciso subito, tritato, soffocato, gasato.
Questo è il caso più "fortunato" per lui.
In alcuni altri casi, vive
qualche settimana per poi essere macellato come pollo.
E questo vale ovviamente
anche per le galline dei piccoli pollai a conduzione familiare o amatoriale.
Anche per quelle galline che non finiranno mai macellate (come invece finiscono
macellate quelle ovaiole degli allevamenti intensivi, in gabbia o a terra che
siano, a fine carriera). Se in un pollaio ci sono anche solo cinque galline, da
qualche parte saranno nate, no? Non ci sono di certo anche cinque galli, lo
dice pure il proverbio... Al più, un gallo. E gli altri quattro, che
statisticamente devono essere nati per poter aver le cinque galline femmine?
Uccisi. Da qualunque posto venissero le galline. Questa è solo logica, e
statistica.
Veniamo al latte.
.......
.......
Perché la sua produzione comporta
l'uccisione di animali (a parte le mucche da latte stesse, a fine carriera)?
........
Per far produrre latte alla
mucca occorre farle partorire un vitellino.
Uno ogni anno, o ogni due, in ogni
caso, se il vitellino è maschio non potrà vivere come "mucca da
latte", perciò vivrà qualche mese e poi verrà macellato. I cuccioli di bufali maschi fanno
la stessa fine dei pulcini, ammazzati, o lasciati morire, appena nati. I vitellini
invece vengono abitualmente mangiati, perciò vivono qualche mese per mettere su
carne.
In conclusione, non è pensabile che possano essere mantenuti animali improduttivi (i maschi). Anche nei piccoli
allevamenti. Significherebbe raddoppiare i costi.
Mi sembra così dimostrata la necessità di diventare vegani.
.....
Solo qualche problema pratico in più.
Maggiore difficoltà nel mangiare fuori casa. Minore scelta di cibi, e quindi qualche dubbio sul "ma cosa posso mangiare???" Perplessità sull'aspetto salutistico no, perché è noto che latte e uova di certo non fanno bene, anzi. Piuttosto, il non voler rinunciare alla mozzarella così buona o all'omelette alle verdure. Però... ci siamo già passati una volta, nella transizione da carnivori a vegetariani. E ce l'abbiamo fatta. Possiamo farcela anche questa volta. Dopotutto, questi sono gli stessi motivi che adducono i carnivori nel non voler diventare vegetariani. E noi, da vegetariani, non li accettiamo, vero?
Solo qualche problema pratico in più.
Maggiore difficoltà nel mangiare fuori casa. Minore scelta di cibi, e quindi qualche dubbio sul "ma cosa posso mangiare???" Perplessità sull'aspetto salutistico no, perché è noto che latte e uova di certo non fanno bene, anzi. Piuttosto, il non voler rinunciare alla mozzarella così buona o all'omelette alle verdure. Però... ci siamo già passati una volta, nella transizione da carnivori a vegetariani. E ce l'abbiamo fatta. Possiamo farcela anche questa volta. Dopotutto, questi sono gli stessi motivi che adducono i carnivori nel non voler diventare vegetariani. E noi, da vegetariani, non li accettiamo, vero?
Attenzione: è vero che facciamo già molto come vegetariani,
e non possiamo essere perfetti, che non ridurremo mai a zero il nostro impatto
negativo sul mondo e sugli animali, però... queste non possono essere delle
ragioni per non fare il più possibile il prima possibile..
e le parole del Prof. Veronesi oncologo di fama mondiale
Una crudeltà per gli animali e per noi stessi -
di Umberto Veronesi
Grazie agli articoli precedenti possiamo estrarre un elenco di valide motivazioni per passare dalla scelta vegetariana a quella vegan :
- scegliere di non consumare latte uova e miele perchè anche qesto tipo di allevamenti ha un forte impatto negativo sull'ambiente;
- latte e derivati se consumati in grandi quantità non sono molto salutari per noi perchè troppo ricchi di proteine e grassi polinsaturi; molti individui sono intolleranti al lattosio e questa condizione alla lunga può provocare patologie croniche e danni all'apparato digerente;
- l'uovo contiene un'alta percentuali di grassi saturi, il suo guscio poroso inoltre può veicolare batteri e virus come ad esempio quelli responsabili della salmonella;
- diete iperproteiche provocano una eccessiva perdita di calcio attraverso le urine quindi indeboliscono le ossa.
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